ANVA: mercati Lombardi, bene la riapertura ma rivediamo assieme le regole

ANVA: mercati Lombardi, bene la riapertura ma rivediamo assieme le regole

«Grazie al nuovo provvedimento regionale potremo lavorare con tutti i Comuni lombardi per riaprire i mercati scoperti, quantomeno per la parte alimentare». «Un evidente passo avanti rispetto alla ristrettissima sperimentazione prospettata solo qualche giorno fa per non più di 12 mercati in tutta la Lombardia, ma alcune regole andranno inevitabilmente riviste: ci appelliamo all’Assessore Allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, perché la Regione deve maggiormente valorizzare il suo assessorato in questa fase, essendo necessario un maggior confronto con le organizzazioni imprenditoriali». Così “Franco” Francesco Sacco, Presidente dell’Associazione Nazionale Venditori Ambulanti di Confesercenti Milano, sintetizza quanto convenuto coi colleghi delle altre ANVA lombarde, dopo aver preso in esame l’ordinanza 532 approvata ieri da Regione Lombardia, che consentirà la riapertura dei mercati, per il comparto alimentari, a far data dal prossimo Mercoledì, 29 Aprile.

«L’ordinanza dice che sul mercato non possono esserci più di due persone per posteggio, ma non spiega che non vanno considerati gli operatori!». «Poi si dice che le aree mercatali devono essere perimetrate prevedendo un unico varco di accesso separato da quello di uscita: poco pratico sia per i mercati più grandi che per quelli di pochi banchi, che potrebbero essere gestiti molto più semplicemente con file separate». Aggiunge Giulio Zambelli, Presidente di ANVA-Bergamo, che peraltro evidenzia come «3 metri di distanza tra un banco e l’altro sono troppi per molte piazze, conviene isolare semplicemente i banchi tra loro!».

Danio Centenari, Presidente ANVA-Cremona, commenta così il pensiero dei colleghi: «È giusto che la Regione preveda dei principi-base, ma Comuni e Associazioni devono essere liberi di trovare le soluzioni più adeguate per le specificità di ogni mercato, anche in vista del ritorno delle altre merceologie, sulla cui riapertura stiamo già sollecitando il Governo».

«Occorre proporzionalità, perché non è giusto gravare la nostra categoria di adempimenti immotivati, non richiesti ad altri operatori, come nel caso della misurazione della temperatura: solo “raccomandata” per la grande distribuzione e invece al momento imposta sui mercati», soggiunge Simone Nasi, Presidente di ANVA-Mantova.

 

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A seguire si riporta il testo dell'ordinanza regionale, che a partire dal prossimo 29 Aprile consentirà ai Comuni di aprire, su base volontaria, uno o più mercati per il comparto alimentare.

ART. 1

“Le amministrazioni comunali possono individuare uno o più mercati scoperti presenti sul proprio territorio in cui attuare la riapertura dell’attività, limitatamente alla vendita di prodotti alimentari, purché siano osservate e fatte osservare le seguenti misure di prevenzione igienico-sanitaria e di sicurezza, a cura dei comuni stessi:

a) definizione preventiva da parte dell’amministrazione comunale, per ogni mercato aperto, dell’area interessata, dell’assegnazione temporanea dei posteggi e della capienza massima di persone  contemporaneamente presenti all’interno dell’area stessa, comunque non superiore al doppio del numero dei posteggi;
b) individuazione di un appartenente alla polizia locale o di un funzionario comunale che assuma il compito di “Covid Manager” per coordinare sul posto il personale addetto, con l’eventuale supporto di volontari di protezione civile, ai fini dell’assistenza a clienti ed operatori del mercato e dell’attuazione delle misure di cui alla presente Ordinanza nonché delle ulteriori misure di prevenzione e sicurezza emanate dai Comuni;
c) limitazione del perimetro esterno dell’area di mercato con transenne, nastro bicolore o altri strumenti idonei in modo che vi sia un unico varco di accesso separato da quello di uscita dall’area stessa;
d) segnaletica nei dintorni dell’area di mercato che consenta alla clientela di indirizzarsi verso l’unico varco di accesso;
e) indicazioni all’interno dell’area di mercato che orientino la clientela verso il varco d’uscita;
f) accesso all’area di mercato, al fine di limitare al massimo la concentrazione di persone, consentito ad un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori di anni 14, disabili o anziani;
g) rilevazione da parte di personale addetto con l’eventuale supporto di volontari di protezione civile, mediante idonee strumentazioni, della temperatura corporea dei clienti, prima del loro accesso all’area di
mercato, e degli operatori commerciali del mercato; inibizione all’accesso all’area, a seguito di rilevazione di temperatura corporea uguale o superiore a 37,5° C, con invito a ritornare alla propria abitazione, a limitare al massimo i contatti sociali e a contattare il proprio medico curante;
h) messa a disposizione dei clienti, a cura degli operatori del mercato, di idonee soluzioni idroalcoliche per le mani e di guanti “usa e getta”, quest’ultimi da utilizzarsi obbligatoriamente;
i) rispetto, sia all’interno dell’area di mercato sia per i clienti in attesa di accesso all’area, del distanziamento interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramenti;
j) obbligo di utilizzo da parte degli operatori commerciali di mercato di mascherina a copertura di naso e bocca nonché di guanti;
k) distanziamento di tre metri tra le attrezzature di vendita dei singoli operatori di mercato;
l) presenza di non più di due operatori per ogni posteggio.

Le amministrazioni comunali possono prevedere, in relazione alle predette aree di mercato, ulteriori misure di prevenzione igienico-sanitaria e di sicurezza ed informano attraverso i propri strumenti di comunicazione
istituzionale circa le aree di mercato individuate, la loro delimitazione e l’adozione concreta delle misure di prevenzione igienico-sanitaria e di sicurezza relative alle singole aree.

Restano sospesi:

  • i mercati non individuati dai rispettivi comuni per la riapertura dell’attività di vendita dei prodotti alimentari;

  • le attività di vendita dei prodotti non alimentari nei mercati scoperti;

  • le fiere e le sagre.

La vendita dei prodotti rientranti nelle seguenti categorie merceologiche:

  • computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici in esercizi non specializzati;

  • apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati;

  • articoli per l'illuminazione;

  • ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico;

  • apparecchiature fotografiche e relativi accessori,

è consentita nelle giornate prefestive di giovedì 30 aprile e sabato 2 maggio 2020.


ART. 2 (Disposizioni finali)

1. Le disposizioni della presente ordinanza producono i loro effetti dal 29 aprile 2020 e sono efficaci fino al 3 maggio 2020.
2. Il mancato rispetto delle misure adottate con la presente ordinanza è sanzionato, secondo quanto previsto dall’art. 4 del decreto-legge n. 19/2020.
3. La presente Ordinanza è trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della salute ed è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL) e nel portale internet della Regione Lombardia.

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