Be Local - La nuova filiera dell'Agri-tech. Il modello Lombardo per la ripartenza veramente sostenibile
La crisi si supera affiancando le imprese del territorio attraverso lo sviluppo di un nuovo modello di produzione e distribuzione di prodotti e servizi dove pubblico e privato danno vita ad una realtà che unisce formazione, innovazione tecnologica e nuove filiere di delivery a tutela delle imprese, della qualità dei prodotti, della salute del consumatore e dell'ambiente.
Milano – 8 febbraio 2021. “Locale, sostenibile, altamente tecnologica” è la filiera dell’agritech che sta nascendo in Lombardia e sulla quale credono molto i grandi operatori pubblici e privati decisi a investire nella sperimentazione ed innovazione in quella che è la più grande regione agricola d’Italia. E’ quanto emerso oggi nel corso dell’evento "Il modello lombardo per una ripartenza sostenibile. Innovazione tecnologica e sostenibilità al servizio delle eccellenze del territorio" cui hanno partecipato tra gli altri l'Assessore all’Agricoltura Regione Lombardia Fabio Rolfi, l'Amministratore Delegato di Bonifiche Ferraresi, Federico Vecchioni, il Presidente di Confesercenti Milano Andrea Painini, il Presidente SUM Georges Mikhael. La sfida è quella creare una realtà che in un solo luogo è incubatore di impresa, laboratorio di sperimentazione agricola, polo di alta formazione, tutor economico finanziario, piattaforma di distribuzione ed e-commerce. Proprio da quest’ultimo ambito è partita questa sfida, lanciata da Georges Mikhael Presidente della torinese SUM (Servizi Ultimo Miglio) con il progetto “Be Local to be Global”, che ribalta completamente la visione degli operatori globali e-commerce “anyting everywere”, cioè qualsiasi cosa ovunque, per concentrarsi sui prodotti del territorio, anche di quelli minori, ed esportarli su vasta scala, per diventare davvero globali. Parte da qui - dice Mikhael “l’idea di ampliare la filiera virtuosa anche a monte cioè alla progettazione dell’impresa, al tutoring e supporto economico all’imprenditore, al suo modo di produrre ed interagire con il territorio”. Un modello che ben si sposa con quello portato avanti proprio sull’ Agritech alla regione Lombardia. Come sottolinea L’assessore Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Fabio Rolfi ”la chiave di tutto sta nell’innovazione. Come Regione Lombardia stiamo sostenendo l'innovazione nella sostenibilità. In tutti i suoi versanti: attività agronomica, genetica, applicazione biologica. Questo vuol dire pensare realmente al futuro che ci attende, che richiede più cibo, meno terra, più sostenibilità. Dovremo investire in bandi per l'assistenza tecnica e per la formazione”. A questo si aggiunge la necessità di progetti imprenditoriali forti, che alle idee aggiungano la solidità degli investimenti. E’ l’idea di del Presidente di Confesercenti Milano Andrea Painini “stiamo sostenendo progetti integrati che mettano le imprese nella condizione di crescere realmente. Il lockdown ha messo allo scoperto i nervi legati alla difficoltà del commercio di vicinato ed ha allargato il gap tra chi vende e chi compra, anche a causa del digital divide. Per competere non c'è bisogno di tanti piccoli progetti, ma la vera sfida del digitale è mettere in campo realtà con capitali importanti, altrimenti le singole start up rischiano di morire”. Come sottolinea Antonio Seggioli Partner Nagima “per fare tutto questo un solo soggetto non è però sufficiente. Per questo abbiamo creato una sorta di ecosistema con dieci operatori, che affiancheranno le imprese nel definire il progetto, a renderlo sostenibile anche dal punto di vista economico con il contributo del mondo bancario piuttosto che accedere a finanza agevolata”. In tal senso, evidenzia Catia Tomasetti partner di Bonelli Erede, “Gli strumenti a sostegno delle piccole e medie imprese (ad esempio i mutui Covid) in questo ultimo periodo sono state poco utilizzate. Un dato che deve far riflettere e che indica come le iniziative come quelle di BeLocal siano veramente importanti, perchè offrono sostegno alle piccole imprese di alta qualità. Una piattaforma come questa favorisce la sinergia tra realtà locali e piccole imprese perchè così è possibile avere accesso congiunto al credito. Auspico che queto modello possa trasformarsi in una nuova banca, in grado di catturare e organizzare nuovi servizi aggiuntivi a vantaggio di questa forma di commercio”. Andrea Lecce, Direttore Sales & Marketing Privati e Aziende Retail Intesa Sanpaolo, rimarca come al sistema bancario sia stato richiesto uno sforzo enorme per sostenere il tessuto economico e sociale del Paese, in uno scenario senza precedenti: “Come prima banca italiana, abbiamo dispiegato da subito una molteplicità di iniziative, sia autonome che in adempimento delle misure previste dai decreti governativi, per salvaguardare le famiglie e il valore del Made in Italy. Alle iniziative di alto impatto per le PMI – come il nuovo credito, la sospensione delle rate di mutui e finanziamenti, le operazioni di sostegno finalizzate a particolari settori, gli interventi di filiera, l’anticipo della cassa integrazione – si sono aggiunti gli interventi a sostegno delle famiglie e le attività a impatto sociale e filantropiche che hanno mobilitato risorse economiche importanti, tra cui una donazione di 120 milioni per rafforzare il sistema sanitario nazionale. Nel 2020 abbiamo sospeso rate e mutui di finanziamenti – primi in Italia a lanciare l’iniziativa – per 73 miliardi, di cui circa 54 miliardi per le imprese; erogato 21 miliardi di prestiti con garanzia statale; messo a disposizione nuovi crediti per 10 miliardi a sostegno delle filiere italiane. Il Covid ha cambiato scenari e abitudini, e anche il nostro modo di fare banca: abbiamo ridisegnato spazi, tempi e organizzazione del lavoro, per garantire la continuità del nostro servizio anche a distanza e gestire una mole di lavoro superiore rispetto ai flussi ordinari. Le imprese sono state colpite dalla pandemia con intensità differenti a seconda del settore e delle dimensioni, e l’agro-alimentare, legato ai cosiddetti “beni essenziali”, è risultato tra i più resilienti. Le difficoltà sono ancora evidenti, ma c’è una gran voglia di ripartire e non mancano i segnali incoraggianti, che mostrano la capacità di reazione e adattamento delle nostre imprese: quelle che convoglieranno le proprie risorse su aree strategiche - la digitalizzazione, l’innovazione, la sostenibilità, la qualità, l’approccio di filiera - riusciranno a riprendersi più velocemente, e noi siamo pronti ad assecondare i loro piani di sviluppo su tutti questi fronti. La creazione, nei prossimi mesi, di un centro di eccellenza a Pavia per l’agricoltura ci consentirà di coordinare tutte le attività del Gruppo in questo settore e traghettare le imprese nel passaggio della prospettiva da locale a globale”. Il nuovo modello Be Local – sottolinea Geroges Mikhael – ben si adatta a dare concretezza al modello lombardo perché è pensato per creare valore per le piccole realtà imprenditoriali – ora emarginate – a tutto vantaggio del consumatore finale. E con successo. Negli ultimi due anni abbiamo acquisito e sviluppato due piattaforme. La prima Piedmont Delighs (www.piedmontdelights.com) nata dall’esperienza di Nikas Bergaglio e Tommaso Vassura, già operativa dal 2018 e dedicata alle eccellenze enogastronomiche della regione. La seconda - Cerea Shop (www.cereashop.it) - appena lanciata - è il primo servizio di grocery online attivo su Torino che riunisce le migliori eccellenze del territorio e che è la nuova sfida Glovo e UberEats”. Nelle prossime settimane lanceremo Cerea Shop Milano per ripetere questa esperienza anche in Lombardia e diventare la vera e-commerce di quartiere”.
Scarica il comunicato stampa disponibile per il download in allegato in fondo alla pagina.
Per ulteriori informazioni contatta la Segreteria Confesercenti Milano ad uno dei seguenti recapiti:
-
E-mail: [email protected]
-
WhatsApp: 351.8239530 (mandaci un messaggio istantaneo).
-
Telefono: 351.8239530