BLOCCHI DEL TRAFFICO E COMMERCIO AMBULANTE, ANVA-CONFESERCENTI A PALAZZO MARINO: NIENTE INVESTIMENTI SENZA CERTEZZE, DEROGA SUBITO O MOBILITAZIONE
L’Associazione degli ambulanti milanesi domanda un confronto risolutivo agli assessorati alla mobilità e al commercio in merito alle limitazioni di Area B e C, ribadendo le ragioni della categoria.
«Il tempo per le valutazioni è finito: chiediamo un incontro urgente dove si definiscano i termini di una deroga per le limitazioni al traffico imposte dal Comune nei confronti dei commercianti su area pubblica che operano sui mercati e nelle fiere milanesi. Altrimenti sarà mobilitazione». Così Franco Sacco, Presidente di ANVA-Confesercenti Milano, commenta la lettera inviata oggi a Marco Granelli e Cristina Tajani, Assessori alla mobilità e al commercio del Comune di Milano, stante la perdurante incertezza che ha fatto seguito all’incontro del 17 Settembre scorso e – da ultimo – la dichiarazione con cui il Sindaco, Giuseppe Sala, ha negato la possibilità di “marce indietro” su area B, anche rispetto ai mezzi delle bancarelle del capoluogo lombardo.
«Non possiamo che ribadire quanto andiamo affermando da mesi», continua Sacco, «i commercianti su area pubblica di Milano operano grazie a concessioni in scadenza al 2020: concessioni di cui ancora ignoriamo le regole di riassegnazione». «È semplicemente iniquo – anzi, vessatorio – pretendere nuovi e ingenti investimenti a fronte di questa totale incertezza». «Noi in ogni caso staremo con gli ambulanti, per tutelare migliaia di posti di lavoro e la dignità stessa di questa categoria».
«In molti altri Comuni lombardi i commercianti su area pubblica dispongono di concessioni con scadenze ultradecennali, perché le locali amministrazioni hanno tempestivamente avviato le procedure precedentemente previste dall’Intesa di Conferenza Unificata del Luglio 2012», aggiunge Claudio Cremonesi, Direttore di Confesercenti Milano. «Confidiamo che il Comune non voglia mettere ulteriormente in difficoltà i nostri operatori, per converso adeguandosi a una deroga che è già in vigore sulla generalità del territorio regionale, nonché nei capoluoghi di altre Regioni limitrofe».