Il sondaggio fra i commercianti: “Budget medio sotto i 200 euro, ma con un occhio alla tradizione”
Il gusto del Natale in tempo di crisi? Gli italiani lo trovano soprattutto a tavola: sono soprattutto gli alimentari ad attirare nelle diverse regioni d’Italia l’interesse dei consumatori. Un sondaggio fra le imprese del commercio delle principali regioni italiane condotto da Confesercenti segnala che fra le preferenze degli acquisti di questi ultimi giorni prima di Natale domina l’acquisto di alimentari. Così è in Liguria, in Veneto, in Toscana, nelle Marche, ma anche in Campania, Puglia e Lazio. Mentre in Piemonte e Lombardia la preferenza va ai regali per bambini ed a quelli tecnologici. Alimentari o tecnologici che siano, gli acquisti si orientano soprattutto verso le promozioni. Grande prudenza, ma per una spesa oculata in grado di rispettare le tradizioni che si vivranno nelle atmosfere familiari. Nella maggior parte delle regioni l’arrivo della tredicesima non ha però cambiato per nulla gli orientamenti delle famiglie, insomma non c’è stata l’attesa spinta verso i consumi anche perché quelle risorse erano già impegnate per far fronte ad altre voci di spesa come i pagamenti di fine anno.
La spesa: budget sempre più ristretti in tutta Italia
Le vendite segnalano chiaramente le ristrettezze dovute alla crisi: finora si sono registrate flessioni negli acquisti del 10% in Toscana e Liguria, del 10-15% in Lombardia, del 15-20% nelle Marche. Meglio il Veneto con un -5% ed ancor meglio tre province campane (Napoli, Salerno, Caserta) con un incremento del 7%, mentre flettono Benevento ed Avellino (-15%). In ogni caso la spesa media si muove entro bugdet modesti: si sta in media sotto i 200 euro. Ma nelle Marche come in Puglia siamo sotto i 100 euro e questa cifra è il tetto massimo in Piemonte per un consumatore su tre. In Lombardia e Campania la cifra media si aggira sui 150 euro, a 200 euro si attesta quella di Liguria, Toscana, Veneto e Lazio.
Gli acquisti: alimentari di qualità per gli adulti, Peppa Pig e Violetta per i bimbi. Dolci intramontabili
Ma quale è l’acquisto simbolo di Natale? Qui le scelte si diversificano: gli appassionati dell’hi-tech, in tutta Italia, si concentrano su tablet, smartphone e accessori. Per gli alimentari, invece, si passa dal cotechino in Liguria ai vini in Toscana, al prodotto alimentare di qualità per il Lazio e per il Piemonte, alla prenotazione del cenone in Campania, alla carne d’agnello (con cappone) nelle Marche. La Lombardia sceglie invece un prodotto non alimentare ma di abbigliamento (soprattutto accessori), così come il Veneto, dove trionfano articoli da cucina e accessori gourmet. E Babbo Natale cosa porterà ai bimbi italiani? I prodotti a marchio dei personaggi televisivi più noti (come Peppa Pig e Violetta) vengono preferiti in Veneto, in Lombardia e in Toscana mentre nel Lazio e nelle Marche si predilige l’acquisto di giocattoli educativi. I pelouche vanno molto in Liguria, i giochi elettronici in Campania. L’abbigliamento non riesce ancora ad uscire dalla lunga crisi che l’attanaglia, che l’attesa dei saldi non attenua. Leggera ripresa in Puglia e nel Veneto, incremento in alcune province della Campania nell’ordine del 7-8% (pullover, fuseaux e giubbini), nelle Marche si vendono molto le sciarpe in un andamento generale molto differenziato, in Toscana una faticosa tenuta si deve in particolare ad accessori e capi a basso prezzo (pantaloni, maglie). Ma non è Natale se sulla tavola imbandita non ci sono i dolci tradizionali. Panettoni e pandori la fanno da padroni, anche se in Campania non possono mancare gli struffoli ed in Liguria le specialità locali come il pandolce.