No alla sospensione del divieto di vendite promozionali precedenti ai saldi
L’Associazione è convinta che, in un periodo tra i più difficili della storia del Paese per le MPMI commerciali, in particolare per i settori abbigliamento e calzature, la crisi non si possa combattere con la facoltà di effettuare sconti ogni giorno e negozi aperti per 24 h 365 giorni all’anno, bensì incentivando una maggiore capacità di spesa delle famiglie.
Non si tratta peraltro di mere opinioni. La sospensione del divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti i saldi, già sperimentata lo scorso anno, rappresenta infatti un provvedimento che, anziché favorire il consumatore, penalizza le piccolo-medie imprese commerciali, agevolando ancora una volta le grandi catene distributive, le sole in grado di sostenere i costi per il necessario lancio pubblicitario di simili iniziative ed armonizzare i tempi di lavoro del personale dipendente.
Il provvedimento sperimentato lo scorso anno doveva favorire il raggiungimento di due obiettivi: incrementare i consumi e favorire l’occupazione. Ebbene, entrambi sono stati clamorosamente mancati.
Ne rende conto l’Indagine commissionata da Confesercenti, dopo la sperimentazione estiva 2012, ad un primario Istituto di ricerca, la SWG di Trieste, che ha restituito le seguenti risposte:
- nel periodo Giugno-Agosto, secondo i commercianti intervistati, i ricavi delle vendite nell’80% dei casi sono diminuiti o rimasto invariati; il 67% degli operatori si è detto contrario a ripetere la sperimentazione a Dicembre, mentre tutti gli indicatori ufficiali testimoniavano il progressivo aumento della disoccupazione nei settori di riferimento.
Rimuovendo il divieto delle vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti i saldi, si vanifica l’importanza e l’appeal commerciale delle vendite di fine stagione che hanno rappresentato sinora un appuntamento molto atteso, particolarmente gradito per i consumatori ed economicamente rilevante per gli operatori, generando, di fatto, la più assoluta confusione tra i consumatori stessi che con fatica riescono a percepirne la convenienza.
Confesercenti ha inoltre voluto nuovamente raccogliere in questi giorni il parere degli operatori del settore moda attraverso un questionario, da cui appare inequivocabilmente che il 90% degli intervistati si dichiara contrario alla liberalizzazione delle vendite promozionali nel periodo antecedenti i saldi e ad una nuova sperimentazione. Non solo: l’andamento dei ricavi dei saldi con divieto di vendite promozionali, seppur sempre in diminuzione, appare essere stato molto più favorevole.
Vorremmo ricordare che, a Giugno di quest’anno, l’assessore Cavalli, intervenendo sulla questione, ha più o meno letteralmente affermato: “Dopo un anno di sperimentazione è opportuno ritornare per un anno alle vecchie regole, al fine di potere poi effettuare le giuste comparazioni e scegliere di conseguenza”.
Condividendo questa impostazione, chiediamo che, senza alcuna ulteriore interferenza, si prosegua confermando la scelta di vietare le vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti i prossimi saldi invernali, dopodiché si faranno le necessarie valutazioni. Siamo chiamati a partecipare domani, mercoledì 23 Ottobre 2013, all’Osservatorio Regionale del Commercio, dove porteremo con decisione la nostra posizione.