Pesce di mare negli agriturismo lombardi: Confesercenti contro il progetto di legge regionale
Pesce di mare somministrabile alla generalità della clientela, soppressione del limite giornaliero dei pasti servibili in tutti i giorni festivi e “condono” sugli immobili eventualmente destinati ad attività agrituristica in contrasto con la ratio della normativa previgente: queste le nuove disposizioni che saranno sottoposte al voto del Consiglio Regionale della Lombardia il prossimo martedì, 31 Ottobre 2023, nell’ambito del progetto di legge regionale numero 25 intitolato “legge di revisione ordinamentale 2023”.
Contro lo stesso provvedimento Confesercenti Regionale Lombardia ha formalizzato in giornata la proprie censure, rivolgendosi agli Assessori regionali Beduschi (Agricoltura), Guidesi (Sviluppo Economico) e Mazzali (Turismo), nonché alla Relatice del provvedimento Cappellari (Consigliere-segretario presso il Pirellone) e al Presidente Marcello Maria Ventura (Commissione Attività produttive del Consiglio Regionale).
«Riteniamo semplicemente assurde queste nuove norme» ha dichiarato Gianni Rebecchi, Presidente di Confesercenti Regionale Lombardia «che propongono di blandire ulteriormente – con l’ennesimo provvedimento omnibus dove il Consiglio regionale si pronuncia senza un preventivo confronto con le categorie – la già precaria disciplina regionale sugli agriturismo». «Una disciplina – riprende Rebecchi – che dovrebbe garantire quel principio di “connessione e complementarietà” che dovrebbe implicare il preminente ruolo della principale attività agricola delle imprese del settore, sia nell’interesse dell’agricoltura, che delle imprese della ristorazione e della ricettività che operano nello stesso mercato senza poter beneficiare delle numerose e importanti agevolazioni riservate soltanto alle imprese agricole».
Il Presidente di Confesercenti Lombardia evidenza che con analoghi provvedimenti la disciplina del settore è già stata “stravolta” negli ultimi anni, tra l’altro prevedendo: l’incremento del numero massimo di ospiti giornalieri (passati da 60 a 100); la preparazione e somministrazione al di fuori delle strutture aziendali e nei giorni di apertura non previsti dal certificato di connessione fino a 20 giorni all’anno; il recupero annuale – anziché settimanale – dei pasti non somministrati; il superamento del limite giornaliero dei 160 pasti massimi somministrabili nei giorni di venerdì, sabato e domenica.
«Tutto questo ci pare francamente inaccettabile sia nel merito che nel metodo» conclude Rebecchi «ed è per questo che confidiamo che il Consiglio Regionale vorrà stralciare queste nuove norme, per aprire eventulamente una discussione seria sul tema, anche al fine di rivedere l’attuale disciplina dei controlli e scongiurare che i già blandi limiti presenti siano semplici formalità».